UN MEDICO PITTORE

SERGIO LUPPICHINI

CURRICULUM
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Critiche

Curriculum dell’artista.

Sergio Luppichini nasce a Pisa nel 1932. Trascorre la sua gioventù a Fornacette, paese dei genitori. Dopo gli studi liceali, durante i quali approfondisce la naturale vocazione pittorica sotto la guida del prof. Pizzarello, si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia e si laurea nel 1959. Si trasferisce a Vecchiano nel 1960, vi diventa medico condotto nel 1967 e lì ha operato come medico di base Fino al momento della pensione.
Sposato con Marinai Nelly ha una figlia, Elisabetta, laureata in chimica.
Ha conseguito specializzazioni in Anestesiologia, Odontoiatria e Pedriatria.
Nel 1969 viene insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica e nel 1988 del titolo di Cavaliere Ufficiale della Repubblica; membro della legion d'oro, è impegnato da sempre in attività di volontariato quali la U.I.L.D.M di cui è presidente Regionale e facente parte del comitato scientifico. Presidente onorario della Filarmonica “Prato Senofonte”. E’ socio fondatore del Rotary Pisa-Pacinotti. Ha partecipato attivamente alla vita del Gruppo Medici Artisti Pisani Curzio Massart.

La pittura per lui è un "modo di rilassarsi": lo stile realistico-simbolista, la predilezione per i ritratti di vecchi e di persone sempre soli e sofferenti, la solitudine che si esprime con uno sguardo, l'impotenza dell'uomo di fronte a una natura esuberante piena di cavalli sempre in corsa, di paesaggi marini immensi e di bambini festosi denotano però la necessità di esprimere le impressioni ricavate da una vita intera dedicata al dolore e  alla sofferenza dei suoi simili
Sergio Luppichini ha partecipato a molte manifestazioni, raccogliendo sempre successo di critica e di pubblico.
Premio Speciale Realismo al VI° Concorso Internazionale "Christmas 79", Viareggio 1979
I° Premio: al Premio Internazionale di Pittura, "Carnevale 79",Torre del Lago, 1979
1° Premio:  al Premio Int. "Primavera Versiliese", Aprile 1979
1° Premio Assoluto e Trofeo Catassi al II° Concorso Int. “
il Cenacolo”, Torre del Lago, Giugno 1979
III° Premio alla I^ Biennale Versiliese 1979, Settembre
1979
I° Premio al Trofeo San Martino 79, Novembre 1979
I° Premio al VII° Concorso Int. "Natale nell'Arte" Viareggio 1980
Attestato di Premiazione al I° Concorso Int. di Pittura "Maestri del Colore", Viareggio 1980
I° Premio al VI° Concorso Internazionale "Colori di Primavera 80", Viareggio 1980
Attestato di Premiazione al II° Premio Int. di Pittura “Pietro Aldi”, Manciano 1980
Premio Speciale Commercianti al Premio Internazionale "Città di Pontcdcra", Pontcdcra , Ottobrc 1980
Mostra-Asta di "Medici Artisti-Uniti contro il Cancro" 31/5/93
Museo della Primaziale, Pisa, Giugno 1993
Mostra “Medici Artisti Pisani”, Chiostro della Chiesa del Carmine, Pisa, Maggio 1994
Mostra mercato del gruppo Curzio Massarty, Chiostro della Chiesa del Carmine, Pisa, Dicembre 1994
Attestato di premiazione al Premio Nazionale “Città di Capannori”, Aprile 1995
II° classificato nel settore “Arte Sacra” al Premio Nazionale “Giovanni Gronchi” Città di Pontedera  10/6/95
III° Premio alla manifestazione “Volterra Arte” 15/10/95
Premio Speciale al Premio Nazionale “Giovanni Gronchi” Città di Pontedera il 14/7/96
Personale alla Galleria “La Tavolozza” presso Pontedera 5/1/96
Collettiva Asta per “La Misericordia” a Pontedera 15/2/97
Personale alla Galleria “La Tavolozza” presso Pontedera 31/5/97
“Trofeo Città di Pontedera” al Premio Nazionale “Giovanni Gronchi” Città di Pontedera il 9/7/97
Collettiva alla Galleria “La Tavolozza” presso Pontedera 31/7/97
II° Premio di Pittura al concorso “FENACOM 50 E PIU?” 15/5/2001

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CRITICHE

MARIO MEOZZI per

  SERGIO LUPPICHINI

Una realtà che va oltre l'esteriorità quotidiana

  Nella suggestione di un'atmosfera non sempre reale, le figure di Sergio Luppichini si caricano di un'intensità emozionale che trasporta l'osservatore nel mondo dell'inconscio.
Talvolta i suoi quadri si colorano di tinte fosche e si compenetrano in un insieme cromatico sconfinante tra il reale e il surreale. In un silenzio ed in uno spazio dilatati ai limiti delle cose terrene, l'uomo é raffigurato nel suo divenire. Nel mistero di questo mondo trasfigurato il pittore esprime la propria coscienza estetica di una realtà che va ben oltre l'esteriorità quotidiana.
Le opere di Sergio Luppichini rivelano un temperamento espressivo, teso ad una ricerca materica e psichica che raggiunge suggestioni di indiscutibile efficacia poetica e che lo pongono in una posizione di valida originalità nel panorama dell'arte contemporanea.
Pur avendo un riferimento preciso alla realtà, le sue figure assumono spesso una funzione espressiva di carattere simbolico, determinata anche da un'atmosfera di mistero che aleggia sulla tela.
L'identificazione di forma e contenuto si realizza in immagini, che pur appartenendo alla figurazione esaltano i dati di una pittura che nulla prende a prestito dal mondo esterno, ma che si autodetermina in virtù delle proprie caratteristiche intrinseche. Figurazione ed astrazione si incontrano per fare pittura, anche se le emozioni che l'hanno generata attingono al sentimento e quindi posseggono una loro originaria matrice umana.
Perfetta trascrizione di forme, quindi, in un ambito irreale, che però si intona "naturalmente" con l'espressività dei volti e dei gesti dei soggetti. Il messaggio é fondamentalmente appassionato, anche se la forza del colore induce oltre il cosciente.
L'amore per il paesaggio di ampio respiro naturale, in un sentimento di serena contemplatività e pace interiore, si trasmette a chi osserva i suoi quadri e dà calore alla propria intima percezione della realtà.
I suoi ritratti, molto efficaci ed equilibrati, sono il prodotto di un'osservazione attenta, che cura la valenza introspettiva ed emozionale dei personaggi riprodotti.
L'impegno di Luppichini è volto ad approfondire il significato della vita umana e con la sua sensibilità si rende partecipe delle ansie e dei tormenti della gente che ricorre a lui, per la professione di medico, e per questo nelle sue opere appare sempre l'angoscia tipica dell'uomo contemporaneo.
Egli predilige le figure umane, rese con compiutezza e con tratti incisivi, riuscendo a sintetizzare nei volti e nell'espressione, non la disperazione, ma la velata malinconia propria della gente comune, che diviene simbolo di problemi fondamentali per la società attuale.
Proiettate su sfondi aperti, le figure danno un senso di profondità e nello stesso tempo di armonia compositiva. Grazie ad un accorto uso del colore ed alla carica emozionale, le immagini rimangono nella mente e fanno pensare, anche perché gli aspetti e i problemi che egli fissa sulla tela sono di generale interesse e comprensione.
La figura femminile, accostata sovente a figure di cavalli in libertà, è il simbolo della maternità, della bellezza, dell'amore.
Nelle opere del Luppichini anche il simbolismo è sempre in armonia con i sentimenti e le emozioni vive, e il messaggio che egli traduce sulla tela, è sempre positivo e d'effetto.

  MARIO MEOZZI

  Pontedera, 18/9/88 (testo del 10/2/88)

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Prof. CATARSINI ALFREDO per

Sergio luppichini

  Luppichini Sergio è medico, professionista serio che si è dedicato con suadente impegno ad un'altra disciplina;una disciplina più libera, meno scientifica, che è appunto quella dello spirito.
In quanto pittore poesia ed ordine interiore non sono bandite dal tessuto dei suoi lavori per lasciar spazio al racconto dell'inconscio, ovvero a qualcosa di segreto e non realizzato. Egli è invece attratto dalla realtà che racconta con figurali composizioni e con intuizioni personali esalta luce e colore: specie quest'ultimo può essere anche astratto per rinvigorire l'espressione del soggetto prescelto.
L'arte, ben inteso, quella di tutti i tempi che va dai primitivi ai giorni nostri, è sempre stata astratta e concreta (per es. vedi Giotto) ed ha recepito un certo eclettismo, che significa cultura molto dilatata, che ogni artista come tale approfondisce, sperimenta per migliorarsi, per realizzarsi, senza per altro mortificare la propria personalità.
Luppichini percorre questa strada, una strada ricca di stimolanti impulsi atti a rendere artisticamente più efficace e comunicativo il messaggio pittorico; noi gliene diamo atto perché il suo operare evidenzia queste sue peculiari caratteristiche.

                                                Prof. Catarsini Alfredo         Pittore

                                                Docente di Nudo all'Accademia d'Arte di

                                                                                Pietrasanta (LU)

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GINO GIOVANNI BARDELLI per

Sergio Luppichini

  Le opere di Sergio Luppichini sono dominate dal pensiero, che guida il colore, colore che nel ricordo impressionista tocca l'animo dell'osservatore, facendo continuare il discorso, il grande discorso, iniziato dal pittore con mano forte e ferma

 

                                             Gino Giovanni Bardelli

                                             Pittore  Montecatini T.

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IL GALLERISTA BASTIANINI per

Sergio Luppichini

  Una poetica trascrizione nei paesaggi che rivela una sensibilità d'animo e una raffinatezza nel suo contenuto con i nudi, fissano nelle sue tele uno stato d'animo e una situazione immerse nelle realtà di una vita.

 

                                            Bastianini    

                                            Titolare galleria"La bottega d'arte"

                                            Lido di Camaiore

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MARTA DELLA CROCE per

Luppichini Sergio

  Per anni ho visto da lontano la pittura di Sergio Luppichini ed ora sono stata invitata a dare un’amichevole impressione sul suo lavoro.
Credo di non sbagliarmi quando dico che da quelle figure che emergono dai fondi scuri, da quei corpi contorti, daquellemani esasperate scattano emozioni, stati d' animo, silenzi, attese che fanno da sempre il linguaggio dell’uomo; ed è proprio I'uomo-pittore che ponendosi dinanzi alle proprie tele gioca con se stesso un po' per tenere a bada, un pò per liberarsi da tali scatti interiori. Egli è l'uomo che vive la realtà, tutte le realtà, una finestra che guarda la vita, una vita aperta ai contenuti umani, agli sgomenti, alle gioie nascoste..all'assenza-presenza de1 tempo, al pensiero ossessivo
Dello struggimento, dell' infinito, della Morte ed al contrario il desiderio vitale di volersi liberare da questi invisibili lacci che, ohime, il tempo ha ormai ben annodato e imprigionato.
Ecco che dunque questa lotta esistenziale si traduce in tele che si popolano di memorie, di cavalli simboleggianti la giovinezza, la sfrenatezza, la libertà ed ancora volti rassegnati, infanzie tradite, nudi rannicchiati su se     stessi, malinconici, soli, quasi in attesa di un disincanto, di un qualcosa che venga a liberarli.....
Ecco che allora questo gioco di vita viene tradotto in un cromatismo vivo, forte, passionale; nasce un violento contrasto di luce ed ombra con tutta la forza dei gialli, dei rossi, degli azzurri, dei bruni che rivelano sì la loro storia ma anche una sottile speranza di vita; ed è con questa speranza che da sempre I’animo del pittore torna a raccontarsi.

  Firmato:MARTA DELLA CROCE
Diplomata accademia di arte e pittrice

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  MARIO MEOZZI per

SERGIO LUPPICHINI

  Un poeta del pennello e del cuore Sergio Luppichini che tra le sue varie esperienze formative annota anche l' approfondimento alla naturale vocazione pittorica sotto la guida del prof.Pizzarello. Pittore, dunque, di vitalità impressionista , artista ideativo che manifesta anche la tendenza verso il genere realistico-simbolista, per la specialistica, conoscenza, dell'animo umano derivata dalla lunga e valente attività di medico.
Una mostra quella che Luppichini ha in corso a "La Tavolozza" di Pontedera fino al 14, curata da Mario Meozzi, che vede un continuo incontro con il pubblico composto da amici, colleghi medici, pittori ed estimatori. Un avvio alla grande che corrisponde al merito del pittore ed al luogo che ospita la personale. Un modo anche per sottolineare che Luppichini ha già al suo attivo altre mostre e collettive ed è presente con sue opere presso enti pubblici e privati. Una passione continua, con lo stimolo incessante della volontà e la concretezza del valore artistico fatto di acutezza poetica. Per cui un dipinto di Sergio Luppichini non è solo una pittura che si guarda perchè appaghi il senso del gutO, ma l'opera che si vive con la compenetrazione dell'animo che nasce dal profondo della sensibilità umana .
Pontedera 3/6/97

Mario Meozzi

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SERGIO LUPPICHINI.

Un richiamo alla ricerca dei valori dell'uomo.

  Il tratto caratteristico dell'opera pittorica di Sergio Luppichini è l'amore verso un tipo di vita e di società che è sempre più difficile trov;are. Lo indicano sopratutto le forme morbide e il più possibile vicine a quei colori tipici della natura, una natura amica dell'uomo che si riconosce in lei attraverso le vedute della campagna.
E' in questo rapporto che l'attività umana presente nei dipinti di Luppichini, si manifesta forte e semplice allo stesso modo. I buoi, ma prevalentemente i cavalli sono raffigurati in diverse tele, nei vari aspetti di libertà, come in sfrenate galoppate o assieme all'uomo, a costituire una parte essenziale di un tutto armonico, che sembra indefinitamente lontano dalla realtà convulsa che ci circonda e che, a volte, ci rende anche incapaci di apprezzare ancora lo spettacolo vitale che ci offre la natura.
Il cavallo è pronto a manifestare il suo rapporto con l'uomo, che crediamo sia un rispetto reciproco, convinti entrambi,in quanto appartenenti al grande mondo generazionale, ciascuno nel proprio importante ruolo.
La cromatica dei quadri più recenti di Luppichini è fatta di colori vivi, che si contrappongono, così come i temi scelti, a logico complemento, ad un mondo moderno e tecnologico.
I paesaggi mostrano una certa descrizione delle forme, a conferma del senso dell'impressione che ne deve riportare chi osserva il quadro. Sono atmosfere serene, pacate, talvolta velate di una dolce malinconia che rivela il particolare stato d'animo dell'artista in quel momento. Una visione che sembrerebbe chiusa, fortemente psicologica, forse vagamente utopica, ma non è così, si tratta di un richiamo ad una ricerca di valori che l'uomo stesso sta distruggendo.

Mario Meozzi

Ottobre 2002
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