MARIO
MEOZZI per
SERGIO LUPPICHINI
Una realtà che va oltre l'esteriorità quotidiana
Nella
suggestione di un'atmosfera non sempre reale, le figure di Sergio
Luppichini si caricano di un'intensità emozionale che trasporta
l'osservatore nel mondo dell'inconscio.
Talvolta i suoi quadri si colorano di tinte fosche e si compenetrano in
un insieme cromatico sconfinante tra il reale e il surreale. In un
silenzio ed in uno spazio dilatati ai limiti delle cose terrene, l'uomo
é raffigurato nel suo divenire. Nel mistero di questo mondo
trasfigurato il pittore esprime la propria coscienza estetica di una
realtà che va ben oltre l'esteriorità quotidiana.
Le opere di Sergio Luppichini rivelano un temperamento espressivo, teso
ad una ricerca materica e psichica che raggiunge suggestioni di
indiscutibile efficacia poetica e che lo pongono in una posizione di
valida originalità nel panorama dell'arte contemporanea.
Pur avendo un riferimento preciso alla realtà, le sue figure assumono
spesso una funzione espressiva di carattere simbolico, determinata anche
da un'atmosfera di mistero che aleggia sulla tela.
L'identificazione di forma e contenuto si realizza in immagini, che pur
appartenendo alla figurazione esaltano i dati di una pittura che nulla
prende a prestito dal mondo esterno, ma che si autodetermina in virtù
delle proprie caratteristiche intrinseche. Figurazione ed astrazione si
incontrano per fare pittura, anche se le emozioni che l'hanno generata
attingono al sentimento e quindi posseggono una loro originaria matrice
umana.
Perfetta trascrizione di forme, quindi, in un ambito irreale, che però
si intona "naturalmente" con l'espressività dei volti e dei
gesti dei soggetti. Il messaggio é fondamentalmente appassionato, anche
se la forza del colore induce oltre il cosciente.
L'amore per il paesaggio di ampio respiro naturale, in un sentimento di
serena contemplatività e pace interiore, si trasmette a chi osserva i
suoi quadri e dà calore alla propria intima percezione della realtà.
I suoi ritratti, molto efficaci ed equilibrati, sono il prodotto di
un'osservazione attenta, che cura la valenza introspettiva ed emozionale
dei personaggi riprodotti.
L'impegno di Luppichini è volto ad approfondire il significato della
vita umana e con la sua sensibilità si rende partecipe delle ansie e
dei tormenti della gente che ricorre a lui, per la professione di
medico, e per questo nelle sue opere appare sempre l'angoscia tipica
dell'uomo contemporaneo.
Egli predilige le figure umane, rese con compiutezza e con tratti
incisivi, riuscendo a sintetizzare nei volti e nell'espressione, non la
disperazione, ma la velata malinconia propria della gente comune, che
diviene simbolo di problemi fondamentali per la società attuale.
Proiettate su sfondi aperti, le figure danno un senso di profondità e
nello stesso tempo di armonia compositiva. Grazie ad un accorto uso del
colore ed alla carica emozionale, le immagini rimangono nella mente e
fanno pensare, anche perché gli aspetti e i problemi che egli fissa
sulla tela sono di generale interesse e comprensione.
La figura femminile, accostata sovente a figure di cavalli in libertà,
è il simbolo della maternità, della bellezza, dell'amore.
Nelle opere del Luppichini anche il simbolismo è sempre in armonia con
i sentimenti e le emozioni vive, e il messaggio che egli traduce sulla
tela, è sempre positivo e d'effetto.
MARIO MEOZZI
Pontedera, 18/9/88 (testo del 10/2/88)
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Prof.
CATARSINI ALFREDO per
Sergio
luppichini
Luppichini Sergio è medico, professionista serio che si è dedicato con
suadente impegno ad un'altra disciplina;una disciplina più libera, meno
scientifica, che è appunto quella dello spirito.
In quanto pittore poesia ed ordine interiore non sono bandite dal tessuto
dei suoi lavori per lasciar spazio al racconto dell'inconscio, ovvero a
qualcosa di segreto e non realizzato. Egli è invece attratto dalla realtà
che racconta con figurali composizioni e con intuizioni personali esalta
luce e colore: specie quest'ultimo può essere anche astratto per
rinvigorire l'espressione del soggetto prescelto.
L'arte, ben inteso, quella di tutti i tempi che va dai primitivi ai giorni
nostri, è sempre stata astratta e concreta (per es. vedi Giotto) ed ha
recepito un certo eclettismo, che significa cultura molto dilatata, che
ogni artista come tale approfondisce, sperimenta per migliorarsi, per
realizzarsi, senza per altro mortificare la propria personalità.
Luppichini percorre questa strada, una strada ricca di stimolanti impulsi
atti a rendere artisticamente più efficace e comunicativo il messaggio
pittorico; noi gliene diamo atto perché il suo operare evidenzia queste
sue peculiari caratteristiche.
Prof. Catarsini Alfredo
Pittore
Docente di Nudo all'Accademia d'Arte di
Pietrasanta (LU)
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GINO
GIOVANNI BARDELLI per
Sergio
Luppichini
Le opere di Sergio Luppichini sono dominate dal pensiero, che guida il
colore, colore che nel ricordo impressionista tocca l'animo
dell'osservatore, facendo continuare il discorso, il grande discorso,
iniziato dal pittore con mano forte e ferma
Gino Giovanni Bardelli
Pittore Montecatini T.
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IL
GALLERISTA BASTIANINI per
Sergio
Luppichini
Una poetica trascrizione nei paesaggi che rivela una sensibilità d'animo
e una raffinatezza nel suo contenuto con i nudi, fissano nelle sue tele
uno stato d'animo e una situazione immerse nelle realtà di una vita.
Bastianini
Titolare
galleria"La bottega d'arte"
Lido di Camaiore
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MARTA
DELLA CROCE per
Luppichini
Sergio
Per anni ho visto da lontano la pittura di Sergio Luppichini ed ora sono
stata invitata a dare un’amichevole impressione sul suo lavoro.
Credo di non sbagliarmi quando dico che da quelle figure che emergono dai
fondi scuri, da quei corpi contorti, daquellemani esasperate scattano
emozioni, stati d' animo, silenzi, attese che fanno da sempre il
linguaggio dell’uomo; ed è proprio I'uomo-pittore che ponendosi dinanzi
alle proprie tele gioca con se stesso un po' per tenere a bada, un pò per
liberarsi da tali scatti interiori. Egli è l'uomo che vive la realtà,
tutte le realtà, una finestra che guarda la vita, una vita aperta ai
contenuti umani, agli sgomenti, alle gioie nascoste..all'assenza-presenza
de1 tempo, al pensiero ossessivo
Dello struggimento, dell' infinito, della Morte ed al
contrario il desiderio vitale di volersi liberare da questi
invisibili lacci che, ohime, il tempo ha ormai ben annodato e
imprigionato.
Ecco che dunque questa lotta esistenziale si traduce in tele che si
popolano di memorie, di cavalli simboleggianti la giovinezza, la
sfrenatezza, la libertà ed ancora volti rassegnati, infanzie tradite,
nudi rannicchiati su se
stessi, malinconici, soli, quasi in attesa di un disincanto, di un
qualcosa che venga a liberarli.....
Ecco che allora questo gioco di vita viene tradotto in un
cromatismo vivo, forte, passionale; nasce un violento contrasto
di luce ed ombra con tutta la forza dei gialli, dei rossi, degli
azzurri, dei bruni che rivelano sì la loro storia ma anche una sottile
speranza di vita; ed è con questa speranza che da sempre I’animo del
pittore torna a raccontarsi.
Firmato:MARTA DELLA CROCE
Diplomata accademia di arte e pittrice
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SERGIO LUPPICHINI.
Un richiamo alla ricerca dei valori
dell'uomo.
Il tratto caratteristico dell'opera pittorica di Sergio Luppichini è
l'amore verso un tipo di vita e di società che è sempre più
difficile trov;are. Lo indicano sopratutto le forme morbide e il più
possibile vicine a quei colori tipici della natura, una natura amica
dell'uomo che si riconosce in lei attraverso le vedute della campagna.
E' in questo rapporto che l'attività umana presente nei dipinti di
Luppichini, si manifesta forte e semplice allo stesso modo. I buoi, ma
prevalentemente i cavalli sono raffigurati in diverse tele, nei vari
aspetti di libertà, come in sfrenate galoppate o assieme all'uomo, a
costituire una parte essenziale di un tutto armonico, che sembra
indefinitamente lontano dalla realtà convulsa che ci circonda e che,
a volte, ci rende anche incapaci di apprezzare ancora lo spettacolo
vitale che ci offre la natura.
Il cavallo è pronto a manifestare il suo rapporto con l'uomo, che
crediamo sia un rispetto reciproco, convinti entrambi,in quanto
appartenenti al grande mondo generazionale, ciascuno nel proprio
importante ruolo.
La cromatica dei quadri più recenti di Luppichini è fatta di colori
vivi, che si contrappongono, così come i temi scelti, a logico
complemento, ad un mondo moderno e tecnologico.
I paesaggi mostrano una certa descrizione delle forme, a conferma del
senso dell'impressione che ne deve riportare chi osserva il quadro.
Sono atmosfere serene, pacate, talvolta velate di una dolce malinconia
che rivela il particolare stato d'animo dell'artista in quel momento.
Una visione che sembrerebbe chiusa, fortemente psicologica, forse
vagamente utopica, ma non è così, si tratta di un richiamo ad una
ricerca di valori che l'uomo stesso sta distruggendo.
Mario Meozzi
Ottobre 2002
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